ALLE FONTI

DELLA NOSTRA VOCAZIONE

 


Noi, «Fratelli Scalzi dell'Ordine della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo» apparteniamo ad una famiglia religiosa che, arricchita di un carisma proprio, svolge nel popolo di Dio un compito particolare nel Corpo mistico di Cristo. Siamo raccolti dalla vocazione personale in questa famiglia che, essendo una espressione per così dire rinnovata dell'Ordine Antico, congiunge insieme la fedeltà allo spirito e alla tradizione del Carmelo con la volontà di un incessante rinnovamento. Memori di ciò, ascoltando docilmente la chiamata di Dio, ci riallacciamo al genuino spirito e alla vita dei nostri Predecessori ed esprimiamo continuità e comunione con la loro famiglia. Perciò consideriamo «le gesta dei nostri santi Padri che ci hanno preceduto» non solo come eventi del passato ma anche come una realtà ancora viva nella Chiesa e li contempliamo quale disegno iniziale e provvida preparazione al nostro genere di vita.

La prima formulazione di questa "formula di vita" la troviamo nella Regola data da S.Alberto di Gerusalemme, le cui principali prescrizioni sono:

a) vivere in ossequio di Gesù Cristo e a Lui servire con cuore puro e buona coscienza, da Lui solo aspettando la salvezza; obbedire al superiore in spirito di fede, guardando a Cristo più che al superiore stesso;

 

b) meditare assiduamente la "legge del Signore", coltivando la "lectio divina", irrobustendo il cuore con santi pensieri così che la Parola di Dio sovrabbondi e dimori sulle nostre labbra e nei nostri cuori e tutto si compia nella parola del Signore;

 

c) celebrare ogni giorno la Sacra Liturgia comunitariamente;

 

d) rivestirsi dell'armatura divina, coltivando con sempre maggiore intensità la fede, la speranza e la carità; seguire l'esempio dell'Apostolo nella ascesi evangelica e nel generoso esercizio del lavoro;

 

e) instaurare la comunione di vita attraverso la fraterna sollecitudine per il bene dell'Ordine e la salute spirituale dell'anima, la carità della mutua correzione, la comunicazione dei beni, sotto la guida del superiore preposto a servire i fratelli;

 

f) coltivare soprattutto l'orazione continua in solitudine, silenzio e spirito di evangelica vigilanza;

 

g) usare in tutte le cose, specialmente in quelle non obbligatorie, la discrezione, che è moderatrice della virtù.

 

 


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