IL CARMELO SECOLARE "MADONNA del CARMINE" di CEPRANO IN FESTA

 

Il 15 luglio 2014, durante la S. Messa della Novena in preparazione alla festa di Maria SS. del Monte Carmelo presieduta dal nostro carissimo neoeletto P. Provinciale, Gabriele Morra, e concelebrata dalla comunità dei Padri, alla presenza di un’assemblea straordinariamente nutrita e partecipe, hanno fatto richiesta di ammissione all’Ordine del Carmelo Secolare a seguito del periodo di conoscenza, hanno espresso le loro prime promesse e le promesse definitive un numero altrettanto straordinario di confratelli che hanno scelto di vivere il dono del carisma carmelitano con un affidamento sempre più convinto alla discreta ed umile ma assidua e concreta presenza della Mamma Celeste, di cui il nostro Santuario rappresenta un porto sicuro per l’intera Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino.

Tra i presenti, particolarmente nume-rosi ed emotivamente coinvolti i gruppi di parenti ed amici, intervenuti per sostenere e dar risalto e coronamento, nonché intima gioia ai “candidati” (e credo, a tal proposito, 

 

di interpretare in pieno i sentimenti dei nostri amici) alla solennità del momento. Dunque, tra la gioia e la gratitudine generale di tutti gli “astanti” hanno fatto richiesta di

AMMISSIONE all’ORDINE CARMELI-TANO le signore Mara Corsini e Stefania Corso hanno,invece,espresso la loro PRIMA PROMESSA le signore Antonia Perisi e Rita Scalisi, mentre hanno emesso la PROMESSA DIFINITIVA le signore Maria Teresa Mortelliti, Hartine Benussi e Marica Quattrociocchi.

Dopo il rito, inserito nella Cele-brazione, tutta l’assemblea si è praticamente riversata sui “neo-accolti” per esprimere loro gli auguri più cari e scattare qualche foto, tra un “vociare” crescente e, talmente gaio e festoso, da far sembrare di essere convenuti ad un invito a nozze.

La festa è proseguita, poi, nel refettorio del Convento, “garantita” da un’ulteriore straordinaria parte-cipazione, di nuovo tanto ricca quanto ílare e festosa, riempiendo di voci e risa i locali e i corridoi del Convento solitamente (e giustamente) pacati e silenziosi.

 


 

Evidentemente tale momento rappresenta per la Comunità carmelitana tutta di Ceprano, sia religiosa sia laica, un Dono immenso, dono di generazione e rigenerazione, in cui dovremmo (e sottolineo il condizionale) essere capaci di cogliere i segni generosi e tangibili della Grazia scesa su questa nostra Fraternità e da cui ciascuno dovrebbe essere in grado, poi, di saper trarre la giusta linfa al nutrimento della propria vita spirituale.

Un grazie, poi, va anche a chi si adopera tutti i giorni per assistere e accompagnare con la preghiera il cammino di questi fratelli, al P. assistente, Mario Ottaviani, priore della Comunità, che garantisce nel tempo un riferimento e una guida fida e sicura; un grazie, poi, sebbene rischi di suonare apparentemente in tale sede come una stonatura, a tutti, anche per la cura riposta nella realizzazione collaborativa e condivisa (ecco il punto fondamentale!) dell’aspetto conviviale, dalla cui armonia anche, non va trascurato, potrebbe nascere le condizioni insospettabili di un Incontro, il momento proficuo del seme gettato in un cuore “in ricerca”. Ogni frangente di vita diventa per il cristiano un’opportunità in più, preziosa, irripetibile di testimonianza. Questo l’augurio, dunque, che desideriamo rivolgere a questi nostri cari amici che si apprestano ad una vita sempre più radicata: l’augurio di una vita che si fa

 

 

“luce per il mondo”, vissuta e profusa, innanzitutto, nel contesto personale che si è stati chiamati ad amare, e sostenere nella prova, immersi sempre più nella graduale consa-pevolezza che grande è la gioia dell’aver ricevuto ma ben più grande è la gioia del donare. Maria nuovamente, anche a tal riguardo, è il modello cui mirare, dal momento che, come ha sottolineato p. Gabriele nel corso dell’omelia, Ella è donna di una concretezza disarmante che neutra-lizza le tanto frequenti quanto inopportune e gratuite critiche intese ad identificare l’ “essere contem-plativo”, (che resta comunque, beninteso, peculiare e prioritario della spiritualità carmelitana), con una con-dizione sublime, staccata dalla realtà, e alla quale non sarebbe neppur lontanamente possibile un confuso sentore della fatica del quotidiano; invece, Maria ci dimostra che una vita Sapientemente diretta risulta proprio dalla imprescindibile combinazione dei due aspetti, e il primo si rivelerebbe addirittura propedeutico al secondo. La stessa S. Madre, Teresa di Gesù, aveva colto l’assolutezza di tale misteriosa e santa combinazione e l’aveva concentrata, tra le altre, in un’efficace immagine sintetizzata nell’espressione, “tra le pentole cammina Dio”: è la missione straor-dinaria che il terziario carmelitano è chiamato a realizzare nella propria ordinarietà.

Maria Chiara Marcoccia

 

Visualizza/stampa l'articolo